Il Tavoliere delle Puglie è pianura italiana all’ennesima potenza: storia, geologia e natura, qui l’ambiente umano si intreccia con quello naturale a metà strada tra mare e Appennino.
Storia e Origini
Conosciuto come il "Granaio d'Italia" grazie alle ampie estensioni di terreni dedicate alla coltivazione di grano e frumento di alta qualità. Il nome "Tavoliere" deriva dalle Tabulae Censuariae romane, un registro catastale in cui erano elencate le proprietà terriere possedute dal fisco.
Caratteristiche Territoriali
Oggi è la seconda pianura più grande dello Stivale, per secoli dominio del pascolo per la transumanza appenninica, e oggi centro italiano della cerealicoltura grazie alle bonifiche degli anni '30. Storia, natura e agricoltura si intrecciano in un territorio bellissimo ma estremamente delicato. Si possono riconoscere cinque elementi distinti: colline, ripiani, una pianura interna, una pianura costiera e una zona litoranea.
La Storia della Transumanza
Il Tavoliere occupa un'ampia porzione della regione e rappresenta un patrimonio indispensabile sia storico che culturale. Fino agli anni Cinquanta del Novecento, quando la riforma fondiaria, eliminando il latifondo, ha messo decisamente fine all'incolto e all'allevamento nomade, lungo i tratturi dell'Appennino centrale, si praticava la transumanza, un'antica pratica di spostamento del bestiame dai monti abruzzesi e molisani ai fertili pascoli del Tavoliere delle Puglie, dove gli animali potevano trascorrere l'inverno in un clima più mite e con abbondanza di cibo.
La Trasformazione Agricola
Dopo l'Unità d'Italia, il tavoliere divenne il granaio del nostro Paese attraverso la trasformazione dei pascoli in terre a coltura.
Le Coltivazioni Attuali
I campi di grano sono il segno distintivo del Tavoliere. In seguito agli interventi di bonifica che hanno prosciugato paludi e acquitrini, la pianura pugliese è diventata un'enorme area coltivabile dove oggi trovano spazio campi coltivati a frumento, legumi, barbabietola e pomodoro, ma si trovano anche oliveti e vitigni che consentono la produzione di oli e vini pregiati.
Il Patrimonio Naturale
Poche purtroppo le aree naturali sopravvissute all'agricoltura intensiva, ridotte praticamente a isole, tra cui il Bosco dell'Incoronata e i rarefatti lembi di boschi ripariali dei corsi d'acqua (torrente Cervaro).
Localizzazione Geografica
Con i suoi quattro mila km2, si trova tra il massiccio del Gargano a nord est, i monti della Daunia a ovest e le Murge a sud, mentre a est si affaccia sul Mare Adriatico. Una zona abitata sin da tempi antichissimi, come testimoniano i ritrovamenti di villaggi risalenti anche al neolitico, e poi romani e medioevali.
La Scoperta di Arpi
"(…) Solo dopo aver esaminato migliaia di fotografie aeree di questa regione sono riuscito a trovare una serie presa in condizioni ottimali per poter leggere il 'paesaggio sepolto' di Arpi (…) l'importanza di Arpi rimarrà sempre evidentissima dato che una pianta di questo tipo prima d'ora non era stata scoperta e descritta in modo così chiaro e completo in Italia. (…) Quando vidi questa foto aerea di Arpi feci fatica a credere all'evidenza della sua dimensione unica! Ma l'esperienza disse di sì! E così con mia moglie presi il primo treno per controllare a piedi questa scoperta."
Citava John Spencer Purvis Bradford, capitano in una Unità del Royal Intelligence Corps, il Servizio Informazioni Difesa dell'Esercito britannico che collaborava con le Unità della RAF nel Mediterraneo durante la Seconda Guerra Mondiale nel volume "Paesaggi sepolti in Daunia. John Bradford e la ricerca archeologica dal cielo 1945/1957"